La frutta nel diabete
La frutta nel diabete?
E’ dimostrato che grandi assunzioni di frutta incrementano la salute dell’epitelio, riducono il rischio di malattie cardiovascolari e prevengono alcuni tipi di cancro. Ciò è dovuto agli antiossidanti contenuti in essa.
Alla luce degli innegabili benefici riscontrati nel mangiare frutta, una domanda ancora rimane: a causa dell’alto contenuto di zuccheri bisognerebbe prenderne poca o, anche meglio, evitarla in caso di diabete? Forse le fibre ed altri nutrienti contenuti in essa minimizzano gli effetti dello zucchero nel sangue? La mancanza di ricerca e le informazioni contraddittorie non danno una chiara risposta.
Tuttavia una nuova ricerca danese è stata pubblicata sul Nutrition Journal1, il quale indirizza gli orientamenti. Essa ha dimostrato che diminuendo il consumo di frutta non sembrano esserci dei benefici per quanto riguarda il diabete.
Nella ricerca, per il primo esperimento randomizzato (effettuato con metodo casuale) indirizzato a confermare la veridicità dell’affermazione sovracitata, sono stati scelti come volontari 63 persone, tra uomini e donne in sovrappeso e con diabete di tipo 2 appena diagnosticato.
A tutti i soggetti sono state prescritte cure mediche e sono stati dati consigli nutrizionali, inclusi suggerimenti per limitare il consumo di calorie. Ad alcuni, presi casualmente, è stato moderato l’apporto di frutta nella dieta quotidiana.
L’obiettivo è stato quello di vedere, attraverso il monitoraggio della curva glicemica da “carico”, come l’aumento o meno del consumo di frutta incidesse sui livelli di emoglobina glicosilata2 che indica i livelli di zucchero nel sangue.
Il primo gruppo ha consumato 135 grammi di frutta al giorno, perlopiù cruda, equivalente ad una sola arancia o banana, mentre il secondo gruppo ha potuto consumare circa 320 grammi di frutta al giorno.
Dopo 12 settimane i due gruppi non avevano perso né peso né taglia e non c’erano nemmeno importanti differenze tra i due gruppi quando è stato misurato il loro livello di zucchero nel sangue.
Considerando i molteplici possibili effetti benefici della frutta gli autori hanno scritto: “vi raccomandiamo che l’assunzione di frutta non deve essere diminuita nei soggetti con il diabete di tipo 2”.
Servono sicuramente più studi e ricerche, fermo restando però, che evitando la frutta, non si può provare che ci siano benefici per il diabete di tipo 2.
Cosa si intende per diabete
Per Diabete si intende l’alterazione metabolica conseguente ad un calo di attività dell’insulina
( ormone prodotto dal pancreas che regola il livello di glucosio nel sangue).
Esistono due tipi di diabete:
Diabete di tipo1( insulino-dipendente), in passato chiamato diabete “giovanile”, malattia autoimmune caratterizzata dalla disfunzione delle cellule pancreatiche,”in cui si evidenzia un’insufficienza d’insulina che determina alti livelli di glicemia nel sangue.Per la cura si ricorre farmacologicamente a somministrazioni d’insulina per evitare nel tempo patologie agli occhi, vene, cuore e reni.
Diabete di tipo 2 ( insulino-indipendente), patogenesi non immunitaria, in passato chiamata diabete”senile”, caratterizzata da livelli di glicemia non eccessivamente elevati, in cui però, la produzione d’insulina è difettosa, anche se non carente. Si riscontra soprattutto nelle persone in soprappeso o con alimentazione ricca di zuccheri semplici (pasta, pane, dolci, alcool).
1 Nutrition Journal 2013
2 Si dice glicosolata quando il glucosio si lega all’emoglobina, sostanza fondamentale del nostro sangue, contenuta nei globuli rossi, che permette il trasporto dell’ossigeno che respiriamo a tutte le parti del corpo . Più alta è la glicemia, più alta è la quantità di glucosio che, nel tempo, si lega ai globuli rossi e di conseguenza più alto sarà il valore dell’emoglobina glicosolata.